Il Lupo della Steppa di Hermann Hesse

Autore: Hermann Hesse
Anno: 1927
Pagine: 183
“La solitudine è indipendenza: l’avevo desiderata e me l’ero conquistata in tanti anni. Era fredda, questo sì, ma era anche silenziosa, meravigliosamente silenziosa e grande come lo spazio freddo e silente nel quale girano gli astri.”
Il Lupo della Steppa è la storia di Harry Haller, un personaggio metà uomo, metà lupo intrappolato nel labirinto della sua mente. Una storia affascinante che inizia con un manoscritto trovato dal nipote della proprietaria della camera in cui Harry viveva e che prosegue col racconto in prima persona, proprio dalle pagine del libro ritrovato.
Harry Haller, è un uomo di cinquant’anni che dopo una serie di sfortunate vicissitudini decide di isolarsi completamente e di circondarsi solo di libri. Lui stesso si definisce un “Lupo della Steppa” per via della sua natura ambigua, a metà strada tra uomo e lupo. Ma le due nature in Harry non riescono a coesistere pacificamente: l’uno vive a dispetto dell’altro in una continua inimicizia mortale, ragion per cui la vita è costantemente vista dal protagonista come un interminabile guaio. A tutto questo si aggiunge il forte disprezzo per la società borghese e la sua finta perfezione che faranno del suo isolamento uno stato apparentemente irreversibile.
Nel vuoto perpetuo della sua triste solitudine, si inserisce una donna conosciuta in una umile trattoria che porta improvvisamente allegria e frivolezza nella vita di Harry. Erminia rappresenta per il nostro lupo un piccolo riposo dall’amaro caos della sua mente. Il canto, il gioco e la danza entrano improvvisamente a far parte delle sue giornate: il rifiuto della vita e dei suoi piaceri è ormai solo un lontano ricordo. I continui dialoghi con Goethe lo fanno oscillare tra lucidità e follia in un continuo gioco che lo porterà a imparare a vivere la vita senza dare troppa importanza ai sentimenti del momento.
“Ogni sublime umorismo comincia con la rinuncia dell’uomo a prendere sul serio la propria persona.”
La mente: un labirinto da cui si può uscire
Difficile non amare un personaggio come quello de Il Lupo Della Steppa. Harry Haller, con i suoi dialoghi interiori, i suoi ragionamenti a tratti paranoici e le sue paure, è una splendida rappresentazione di quello che accade ogni giorno nel nostro quotidiano. Un personaggio che può sembrare inizialmente contorto ma che invece ci fa giungere alla più semplice delle realizzazioni: la vita va vissuta, sempre. Ignorare le sensazioni del momento, se sono negative, è un grande passo verso la propria pace interiore.
Il Lupo della Steppa è sana follia, è la luce dopo lunghi periodi di buio. Una speranza per chi spesso pensa che nella vita ci sia solo sofferenza. Chiaramente parliamo di una condizione metaforica: anche chi non tende a isolarsi si ritrova spesso da solo in mezzo a tanta gente e non riesce, per quanto impegno ci possa mettere, a trovare una via di fuga dall’opprimente senso di solitudine. Ma tutto è reso più folle e drammatico in Harry, come se fosse un’esasperazione di una condizione che accomuna molti di noi.
Il libricino che gli viene consegnato a un certo punto da uno sconosciuto, fa in mille pezzi le certezze del nostro protagonista , demolendo ogni sua convinzione. Non una dualità dell’anima tra uomo e lupo quella di Harry, ma un insieme di tantissime anime che coesistono insieme e che giungono a una realizzazione finale a cui l’autore ci accompagna con pazienza. Una comprensione definitiva che il lettore attende con il fiato sospeso fino alla fine, per avere una risposta non più su Harry ma sulla sua vita.
L’Autore: Hermann Hesse
Hermann Hesse (Calw, 2 luglio 1877 – Montagnola, 9 agosto 1962) è stato uno scrittore, poeta, filosofo e pittore tedesco, naturalizzato svizzero.
Avvicinatosi negli anni a diverse correnti letterarie e filosofie quali l’esistenzialismo, lo spiritualismo, il misticismo e il buddhismo, fu insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1946. Tra i temi più ricorrenti nelle sue opere troviamo l’amicizia, il viaggio, l’amore, la morte, la psicoanalisi e il vagabondaggio
Tra i suoi romanzi più famosi ritroviamo:
Peter
Knulp