La Metamorfosi di Franz Kafka

Autore: Franz Kafka
Anno: 1915
Pagine: 70
Come sarebbe la tua vita se un giorno ti risvegliassi e scoprissi di esserti trasformato in un enorme insetto? Chi ti amerebbe ancora? Chi si accorgerebbe ancora della tua esistenza?
Ho deciso di rispolverare La Metamorfosi di Franz Kafka perché avevo voglia di farmi trasportare da qualche riflessione importante sulla vita. Si tratta di un romanzo che ho letto e riletto in passato e che ogni tanto mi piace riportare alla luce per via dell’emozione che suscita in me la questione della trasformazione in insetto, allegoria di una condizione umana che ancora oggi risulta essere così attuale.
Gregor Samsa è un commesso viaggiatore che un bel giorno si risveglia nel suo letto e si rende conto di aver assunto le sembianze di un enorme, ripugnante insetto. Inizialmente, il protagonista non sembra dar peso all’episodio, preso com’è dai suoi pensieri sulla giornata lavorativa in procinto di iniziare e sul treno da prendere per recarsi in ufficio. Eppure, le evidenti difficoltà nel compiere anche le più banali azioni iniziano a palesare la sua nuova condizione di blatta immonda, portando Gregor ad essere sollecitato con insistenza dai genitori prima e dal procuratore precipitatosi dal suo ufficio poi, dietro la porta chiusa a chiave della sua stanza. Il non essersi recato a lavoro in tempo suscita nei suoi genitori infatti grande preoccupazione, poiché Gregor è colui che provvede al sostentamento dell’intera famiglia e su cui tutti contano per continuare a vivere in maniera dignitosa.
Quando i familiari e il procuratore si rendono conto della metamorfosi avvenuta, i sentimenti provati sono quelli di ribrezzo e allo stesso tempo di indifferenza, giacché la prima cosa che sua padre decide di fare è quella di chiuderlo nella sua stanza per risparmiare a sua moglie la vista di quell’orribile creatura.
Solo sua sorella prova un po’ di pietà per lui. Ogni giorno si prodiga nel provvedere ai suoi pasti quotidiani, cercando di captare i suoi bisogni e le sue necessità per aiutarlo. Una condizione di generosità e affetto che durerà il tempo che basta a sentirsi improvvisamente vittima della condizione del fratello. La sorellina tanto presente e attenta ai suoi bisogni, infatti, si stancherà presto della situazione, diventando insofferente tanto quanto i suoi genitori. L’intera famiglia inizia a sentirsi una vittima di quel vomitevole insetto che sembra essere piombato in casa loro solo per rovinare la loro vita.
“Arrampicandosi sul davanzale vi si sporgeva puntellandosi contro la poltrona; era ovviamente per lui un modo di ricordare il senso di liberazione che prima gli aveva sempre dato il guardare fuori dalla finestra”
Gregor passa le sue interminabili giornate nella sua stanza, luogo che un tempo aveva tanto amato, diventata ormai una discarica in cui i suoi familiari depositano vecchi mobili e immondizia. Tutto ciò che non serve e che è da archiviare o buttare, viene relegato tra quelle quattro mura, Gregor compreso. Ma ciò che è peggio, è che il cibo scelto per lui viene selezionato con così tanta sufficienza da non rendersi conto che molti alimenti non potevano essere neanche toccati dalla povera blatta che pian piano, tra fame, privazioni e profonda solitudine si sente sempre più abbandonata dalla sua famiglia.
Franz Kafka, attraverso la storia di colui che potrebbe essere considerato il suo alter ego, mette in scena il disagio dell’indifferenza umana e del senso di dovere che scaturisce dalle imposizioni di una società che decide per l’individuo negandogli la libertà. Gregor vive per compiacere gli altri. Provvede lui ai bisogni del suo nucleo familiare ormai da moltissimo tempo, eppure quando i genitori si rendono conto del ritardo a lavoro accusano il figlio di non volere uscire dalla sua camera per pigrizia, nonostante una situazione del genere non si sia mai verificata in passato. Quando anche il procuratore si rende conto del ritardo, si precipita subito a casa sua per riportarlo all’ordine e ricordargli i suoi doveri.
Il protagonista vive la sua vita intera facendo cose per gli altri, così come quando nella sua condizione di insetto recluso nella sua camera sogna il meglio per sua sorella, fantasticando su un imminente futuro dove il giorno di Natale avrebbe annunciato a tutti la sua decisione di sostenere i costi del conservatorio perché lei potesse perfezionarsi e diventare una violinista professionista. Eppure, proprio quella sorella lo abbandonerà nella più totale indifferenza, arrivando addirittura a desiderare la sua morte per potersi finalmente liberare di quella blatta disgustosa.
La Metamorfosi di Franz Kafka è il racconto di un uomo qualunque che all’improvviso diventa un estraneo agli occhi di coloro che ama. Lo stile semplice e scorrevole dell’autore non lascia spazio a digressioni e a discorsi onirici che caratterizzano altre sue opere, per concentrarsi invece su una trama tanto lineare quanto profonda, dove il senso di amarezza suscitato nel lettore si intensifica pagina dopo pagina per lasciar posto al senso di vuoto e di solitudine.
Parliamo di un romanzo scritto agli inizi del Novecento il cui significato può essere tranquillamente reinterpretato alla luce del modus vivendi della società moderna. Ritroviamo in questa opera tante tematiche che ci sfiorano e che spesso ci colpiscono per la vicinanza alla nostra realtà. Dal difficile rapporto con i genitori, al senso di alienazione provocato dalla spersonalizzazione dell’individuo il quale, anche oggi, è incastrato in una serie interminabile di doveri. Tra lavoro, famiglia e rapporti con il mondo esterno, ci sentiamo spesso vittime di una realtà più grande di noi, dove gli altri si aspettano sempre qualcosa e per questo ci sentiamo quasi obbligati a non disattendere queste aspettative in un sottile gioco di impegni e doveri dove l’amaro risultato è che ci dimentichiamo di noi stessi.
La verità è che la società in cui viviamo ci rende spesso colpevoli di tutto senza una buona ragione. Siamo calati ogni giorno in un contesto dove nessuno ci perdona niente, anche il più piccolo e insignificante difetto diventa un problema che gli altri non riescono proprio a digerire. Tutto il bene fatto invece viene spesso dato per scontato come se fosse dovuto. È la nostra realtà. È cosi per tutti, chi più chi meno in relazione al proprio contesto.
L’autore: Franz Kafka
Franz Kafka (Praga, 3 luglio 1883) è uno dei più grandi scrittori del XX secolo. Importante esponente del Modernismo e del Realismo magico, ha deciso di far pubblicare solo una piccola parte della sua opera letteraria.
Tra i suoi romanzi più importanti ricordiamo:
Il Verdetto
Il Disperso
Il Processo