L’Ultimo Giurato di John Grisham

Autore: John Grisham
Anno: 1981
Pagine: 437
Non sono una grande fan del genere legal thriller, eppure la lettura de L’Ultimo Giurato si è dimostrata fin da subito molto interessante. John Grisham non ha bisogno di presentazioni. I suoi thriller godono di fama mondiale e di un successo ormai consolidato negli anni. Qui gli ingredienti del thriller ci sono tutti: suspence, ritmo incalzante, coinvolgimento, colpi di scena. Ma quello che rende questo libro piacevole e, devo dire, per certi versi anche affascinante è la bravura dell’autore nel dipingere con grande maestria sentimenti e pensieri dei personaggi. Personalità diverse tra loro ma che alla fine scoprono di avere tantissimo in comune.
Plot
Wille Traynor è il giovanissimo giornalista arrivato in un piccolo paesello della Ford County (Mississippi) degli anni ’70 per rilevare il quotidiano locale grazie al denaro della ricca nonna Bee Bee. Willie non ha mai avuto un gran successo negli studi e non è mai emerso per delle particolari doti in ambito giornalistico, per questo il settimanale della piccola cittadina americana si si rivela sin da subito un’occasione ghiotta per accelerare la sua affermazione professionale.
Ma al centro del racconto non ci sono solo le ambizioni del ventitreenne Teynor. L’assassinio della giovane Rhoda Kessiwella, stuprata e uccisa tra le mura domestiche davanti agli occhi terrorizzati dei suoi bambini, sconvolge gli abitanti della piccola cittadina americana e Willie non perde occasione per documentare in maniera dettagliata tutta la vicenda con approfonditi reportage e articoli di taglio scandalistico. L’intero racconto si sviluppa attorno a questa tragedia, con l’immediata rivelazione di colpevolezza del malavitoso Danny Padgitt, membro di una famiglia conosciutissima nella Ford County che da anni semina terrore e soprusi in tutto il territorio e che a seguito dell’omicidio, continuerà ad intimidire e minacciare senza alcuna pietà. Uno dopo l’altro, i giurati chiamati al processo perderanno la vita in circostanze misteriose e lo stesso Willie vivrà un susseguirsi di attimi di terrore per aver denunciato i fatti attraverso il suo settimanale, mosso dalla tipica sfrontatezza che caratterizza la sua giovane età.
Il diverso: l’importanza del riconoscimento sociale
Intense, splendide storie. Questo è il motivo principale per cui verrete catturati dalla lettura di questo giallo. Tra tutti i personaggi, chiaramente, si fa largo quello di Willie, giornalista irriverente e audace che con il suo giornale ha il coraggio di denunciare le malefatte dei Padgitt e la corruzione della polizia americana, non solo per portare avanti il suo sogno di giustizia sociale ma anche e soprattutto per una conquista personale. Treynor è un ragazzo in cerca di riconoscimento nella società in cui vive. L’ambizione lo rende impietoso nel pubblicare notizie “scomode” e pericolose anche per conquistare un posto in una piccola realtà di provincia che lo ha sempre guardato con diffidenza. Entra quindi in gioco il ruolo del “diverso”, dello “straniero”, di colui che è parte integrante della società ma ne è sempre in qualche modo fuori.
Veniamo poi al personaggio di cui mi sono perdutamente innamorata, la mitica Callie. Signora anziana di colore dotata di un coraggio fuori dal comune e di grande onestà, stringe un’importante amicizia con Willie dopo essere stata da lui coinvolta in alcune pubblicazioni sul suo settimanale dedicate alla vita delle persone di colore. Negli Stati Uniti degli anni ’70, la segregazione razziale è ancora una triste realtà con cui la popolazione americana ha imparato nel tempo a convivere. E proprio in quel contesto, Willie decide di dedicare una serie di articoli alla famiglia di Callie per raccontarne il tipo di vita, i sacrifici e soprattutto i grandi successi ottenuti nella vita. Una vera rivoluzione per una piccola realtà come quella Ford County dell’epoca. Una donna così forte e di sani principi che nella vita ha dovuto subire umiliazioni e rinunce, sorride spensierata assieme alla sua meravigliosa famiglia campeggiando sulle pagine del settimanale della contea, come non andarne fieri! Callie, dopo aver vissuto nell’ombra per anni, si prende così una piccola rivincita, ignara del fatto che ben presto le soddisfazioni lasceranno spazio a momenti molto difficili. Il suo estremo coraggio la porta infatti ad essere la prima donna di colore a diventare membro di una giuria durante il processo Padgitt. Una situazione che scatena nella donna paura e frustrazione con una decisa nota di orgoglio.
Cinque motivi per leggere L’Ultimo Giurato di John Grisham
- Se avete bisogno di un libro che vi tenga incollati alle sue pagine senza perdervi neanche una parola, questo è il thriller giusto per voi. Suspence e tensione sono assicurati!
- Per riflettere su temi che sembrano superati ma che invece sono purtroppo vicinissimi alla nostra realtà, come la paura del diverso e il razzismo.
- Amerete ognuno dei personaggi del racconto, immedesimandovi con le loro storie: vi sembrerà di essere lì con loro mentre ridono, scherzano, si disperano, vivono.
- Se siete anche voi alla ricerca di un vostro posto nel mondo e desiderate spunti per comprendere la vostra realtà.
- Se amate John Grisham, l’Ultimo Giurato non può mancare nella vostra personale “Book Playlist”.
L’autore: John Grisham
John Grisham (Jonesboro, Arkansas, 8 febbraio 1955) è uno scrittore e avvocato statunitense, eletto tra i Democratici alla Camera dei Rappresentanti del Mississippi dal 1983 al 1990.
Raggiunge la celebrità grazie ai suoi “gialli giudiziari” che prendono ispirazione proprio dalla sua professione di avvocato e che sono stati oggetto di numerose interpretazioni cinematografiche.
Tra i suoi romanzi più importanti ricordiamo:
Il rapporto Pelican
L’avvocato canaglia
Il fuggitivo. Theodore Boone
L’uomo della pioggia